Iva Berasi - articoli, lettere e interviste dalla stampa | |||||
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Trento, 26 agosto 2007 Vista «l’alta valenza e l’interesse generale che può avere l’acquisizione del convento dei Frati Francescani di Campo Lomaso da parte del mondo cooperativo trentino», ti invito a prendere seriamente in considerazione tale opportunità. Chi scrive è lva Berasi, assessore all’emigrazione e alla solidarietà internazionale. Destinatario della lettera - che porta la data dello scorso 31 luglio – è il Presidente della Federazione Trentina della Cooperazione, Diego Schelfi. La finalità dell’operazione, nella proposta dell’assessore, è che «questo complesso, tra l’altro di grande valore storico-culturale e architettonico, diventi Centro di documentazione e di formazione della Cooperazione trentina»; un luogo che non solo «sappia raccontarne la storia», ma che sia anche capace di «elaborazione del valore attuale del modello cooperativistico». A tale scopo Berasi non esita a far pesare «il possibile supporto finanziario e la condivisione della Provincia di Trento e dei Comuni locali». Valore aggiunto dell’iniziativa è la stessa figura del padre fondatore della cooperazione trentina, don Lorenzo Guetti, che nelle Giudicarie Esteriori «è nato, ha operato ed è sepolto». Di qui l’idea di fare proprio dell’attuale convento francescano - che nei prossimi mesi sarà lasciato libero - «una sorta di santuario da affidare alla memoria della nostra gente e delle generazioni future». La scelta di chiudere il convento del Lomaso è stata presa dal Capitolo dei Francescani della Povincia Tridentina di S. Vigilio nel 2005, a fronte della carenza di vocazioni; per la stessa motivazione i frati negli ultimi anni hanno lasciato Borgo Valsugana (affidando la struttura alle Clarisse), Villazzano (dove oggi c’è una scuola materna e una casa di riposo) e Rovereto (con S. Rocco divenuto collegio del Liceo Internazionale dell’Arcivescovile. I Francescani hanno offerto il convento del Lomaso anche alla diocesi, che negli ultimi due anni si è attivata invano nella ricerca di una comunità religiosa che potesse abitarlo o un movimento ecclesiale che potesse gestirlo. Lo stesso Comune di Lomaso - che tra l’altro è già proprietario della chiesa - si è mosso in questa direzione, fermandosi davanti ai costi. Le stime parlano di poco meno di 2 milioni di euro per l’acquisto a cui occorrerà aggiungerne altrettanti per la ristrutturazione. La proposta oggi avanzata dall’assessore - per la quale abbiamo riscontrato buona accoglienza tanto nel sindaco del luogo quanto nel Ministro provinciale - eviterebbe anche il rischio che la struttura dei frati finisca in mano a speculazioni o comunque a privati. Ora si attende la risposta della Federazione Trentina della Cooperazione.
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IVA BERASI |
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